CNAL - Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali
Organismo della Conferenza Episcopale Italiana

Impresa e partecipazione

La Dottrina Sociale della Chiesa ha sempre dedicato grande attenzione alla dignità del lavoro umano, al di sopra della necessità di lavorare per sostenere noi stessi e la famiglia.Il primo riferimento fondamentale è la Rerum novarum di Leone XIII del 1891 che rifiuta il conflitto tra capitale e lavoro, sulla scia della grave questione operaia […]
17 Febbraio 2017
La Dottrina Sociale della Chiesa ha sempre dedicato grande attenzione alla dignità del lavoro umano, al di sopra della necessità di lavorare per sostenere noi stessi e la famiglia.

Il primo riferimento fondamentale è la Rerum novarum di Leone XIII del 1891 che rifiuta il conflitto tra capitale e lavoro, sulla scia della grave questione operaia sul finire del secolo, indicando la via della cooperazione tra i due fattori della produzione. Un altro riferimento importantissimo è la Quadrigesimo anno di Pio XI del 1931 che esorta esplicitamente di passare dal contratto di lavoro al contratto di società e all’utilità della partecipazione agli utili e di altre forme da parte dei dipendenti. Il concetto che viene ripreso da Pio XII in un famoso radiomessaggio del 1941. Nella Laborem exercens del 1981, papa Giovanni Paolo II distingue tra lavoro soggettivo e lavoro oggettivo. Il primo significato riguarda la persona umana che è fatta ad immagine e somiglianza di Dio e portatrice dei grandi valori di libertà, responsabilità, dignità, creatività. L’enciclica sociale mette in guardia dai gravi rischi del ridurre tutto alla sfera economica, il che apre all’individualismo e al relativismo etico di cui parla Benedetto XVI.

Impresa e partecipazione è un punto importante per il superamento del conflitto tra capitale e lavoro ed assume diverse forme: partecipazione agli utili, partecipazione azionaria, partecipazione dei lavoratori e delle loro rappresentanze ai consigli di gestione e ai consigli di sorveglianza. Come forma di democrazia economica ne parla esplicitamente l’articolo 46 della nostra Costituzione, che è stato molto sostenuto da Alcide De Gasperi. Sul piano concreto, le varie forme di partecipazione hanno avuto, salvo poche eccezioni, scarsa applicazione nel nostro Paese, a differenza della Germania in cui sono state molto significative, originando la cosiddetta economia sociale di mercato. Nel nostro Paese sia nelle grandi che nelle piccole e medie imprese, sono molto diffuse le varie forme di welfare aziendale sussidiario che ha subito una forte accelerazione negli ultimi anni, anche sotto la spinta di incentivi fiscali che favoriscono sia l’impresa che i dipendenti. Gli interventi aziendali di welfare sono a largo spettro e riguardano anche le scuole e la formazione.

La quarta rivoluzione industriale sul mercato del lavoro porterà alla digitalizzazione della vecchia e della nuova economia, con effetti fortissimi sui modelli organizzativi delle imprese e sulla produttività. Si assisterà ad una vera e propria rivoluzione del mercato del lavoro, tenuto conto della asimmetria fondamentale che abbiamo sul mercato del lavoro tra figure lavorative disponibili e figure richieste dalle imprese per affrontare le grandi sfide della quarta rivoluzione industriale. Come prevedeva Keynes, il progresso tecnico porta inevitabilmente alla riduzione della durata del tempo di lavoro. Il saldo tra posti di lavoro distrutti e posti di lavoro creati grazie alle nuove tecnologie della digitalizzazione è largamente negativo. (Giovanni Scanagatta)