CNAL - Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali
Organismo della Conferenza Episcopale Italiana

Dopo Firenze: sinodalità e valorizzazione del laicato

Sintesi ragionata dei lavori di gruppo nell'Assemblea Cnal del 21 maggio 2016.
14 Ottobre 2016
 Abbiamo raccolto alcuni   elementi  emersi  nei   lavori di gruppo dell’assemblea CNAL del 21 maggio 2016 circa la ricaduta del Convegno ecclesiale di Firenze nelle diocesi e nelle associazioni,  e crediamo opportuno che quanto emerso in quella sede sia portato alla conoscenza di tutti, pur nella sua semplicità. Ecco la sintesi in breve.     

 

Gli argomenti messi a tema sono stati:     

1) Il discorso di Papa Francesco

2) Le cinque vie

3) La sinodalità

Nei gruppi, pur con modalità e sottolineature molteplici, sono emerse alcune certezze, degli elementi di criticità, qualche timido segno di crescita ed alcune richieste. Il tema più sottolineato nei tre gruppi è stato quello della sinodalità e del ruolo dei laici oggi nella Chiesa, anche alla luce del discorso del Papa.

Certezze:

Tutta l’Assemblea CNAL vuole essere un gruppo di ascolto reciproco, quasi un segno di dialogo e di testimonianza, perché il Convegno ecclesiale di Firenze non resti un evento chiuso, ma abbia una incarnazione. Nella preparazione del Convegno c’è stata una buona dialettica tra Comitato preparatorio e Giunta, in ordine al lavoro di stesura della Traccia.    Firenze ha mostrato il volto di una Chiesa bella, inquieta, che però ha smarrito la sua identità o meglio gli strumenti e le vie per essere risposta vitale alle sfide dell’oggi.  Da Firenze è partita una “lettura” della vita della Chiesa in Italia fatta non dai palazzi ecclesiali, ma dalla voce del popolo di Dio.   Conseguenze???         NOI dobbiamo essere un documento vivo uscito da Firenze, con umiltà e nella tensione di essere uomini e donne delle Beatitudini e della beatitudine

Interrogarsi seriamente su come vivere la sinodalità nelle Diocesi. E’ importante sforzarsi di credere che siamo in un momento particolare della Chiesa, in un passaggio epocale. La sinodalità deve essere tradotta con ritorno alla freschezza del Concilio Vaticano II, essendo come laici protagonisti e senza aspettarsi nulla dal clero, nel senso di assumerci appieno le responsabilità e non rimanere in attesa di direttive.

La Chiesa deve essere sinodale altrimenti tradisce il Vangelo. Nelle comunità cristiane deve esserci la comunione, un serio discernimento, una nuova forma di missione che non venga sfiorata dall’integralismo…si deve poter sperimentare il camminare insieme a tutti i livelli. Si è credibili solo se si è uniti, se siamo cristiani siamo per natura sinodali. E’ importante non cedere alla tentazione dell’autoreferenzialità e aprirci a chi non è nel recinto della Chiesa. Se vogliamo un vero rinnovamento della Chiesa e delle comunità ecclesiali, la parola chiave è sinodalità.

 Il Convegno di Firenze ci costringe e ci richiede fortemente un approccio diverso… la sinodalità è costitutiva della Chiesa. La Chiesa riscopre se stessa con Firenze: lì si è rovesciata una visione piramidale della Chiesa, ma noi laici ne siamo poco coscienti. Papa Francesco ha rotto il buio che c’era prima, gli schemi pre-esistenti. Se Palermo ha prodotto Atti a tomi… Firenze ha risvelato la Chiesa.

Per lavorare insieme e crescere in comunione, c’è bisogno anche di metodo e il Convegno ha usato una metodologia di lavoro eccellente, soprattutto attraverso i lavori di gruppo.

 

 

 Elementi di criticità:

A Firenze non c’era una vera rappresentatività della Diocesi, non ci si è arrivati da un cammino sinodale. Quindi non ha senso chiedersi se la sinodalità è un modo di essere … è ancora tutto da sperimentare!

La partecipazione a Firenze è stata delegata a pochi, ma non partecipata e rappresentativa. Come laici vorremmo trovare modi per essere più incisivi dentro le nostre realtà, fatichiamo molto, anzi siamo in affanno a dare risposte vitali

C’è un “problema” di partecipazione e di rappresentanza nella Chiesa italiana e non solo nei suoi convegni, soprattutto per il laicato. Quali sono i luoghi in cui fare esperienza di sinodalità?  Si rende sempre più urgente praticare la sinodalità tra tutte le componenti della Chiesa ed evitare il clericalismo.

Non c’è stata una preparazione capillare per il Convegno di Firenze , scarsa rappresentatività e scarsa la riflessione da parte della “base”, nelle Parrocchie non era neanche motivo e intenzione di preghiera… Questo vale sia per il prima che per il dopo Convegno, quasi per nulla è stato recepito il discorso del Papa.

- 8 per mille della Chiesa Cattolica …molto spesso i laici non sono nemmeno consultati nella gestione. Ci deve essere la possibilità di partecipare in contesti di maturità ecclesiale anche nelle scelte economiche e di gestione, nella progettualità ad ampio respiro.

- E’ necessario EDUCARE alla comunione e alla sinodalità di popolo…, popolo che ora non abbiamo e non siamo più. I movimenti in questo possono essere un grande contributo.

 

Segni di crescita

Nonostante tutto avvertiamo che ci sono germi di rinnovamento verso la sinodalità. Le esperienze che facciamo in questa direzione, che facciamo insieme, in unità, attorno a Gesù Cristo, ci fanno contenti. Ma dobbiamo far divenire queste esperienze nuova cultura per la nostra gente.

 Laboratori di sinodalità nella Chiesa ci sono… c’è un protagonismo spontaneo dei laici. (esperienza della CDAL di Gaeta)

                                                                                                                    

Richieste

Desiderio che la nuova Commissione Episcopale per i Laici sia più attiva e propositiva e stimoli i Vescovi delle diverse diocesi  a valorizzare e a dare spazio alla propositività dei laici.