CNAL - Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali
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Un educatore diventato Papa

La scuola sta a cuore anche a Papa Francesco, così come il tema più ampio dell’educazione. Numerosi sono i discorsi e gli interventi, ma anche i ricordi che Papa Francesco ha dedicato al mondo della scuola. Lui stesso ebbe a dire in occasione dell’incontro con il mondo della scuola italiana, il 10 maggio 2014 in piazza San […]
15 Febbraio 2017

La scuola sta a cuore anche a Papa Francesco, così come il tema più ampio dell’educazione. Numerosi sono i discorsi e gli interventi, ma anche i ricordi che Papa Francesco ha dedicato al mondo della scuola. Lui stesso ebbe a dire in occasione dell’incontro con il mondo della scuola italiana, il 10 maggio 2014 in piazza San Pietro: «La scuola ci insegna a capire la realtà. Andare a scuola significa aprire la mente e il cuore alla realtà, nella ricchezza dei suoi aspetti e delle sue dimensioni. E questo è bellissimo!». Occasione di «apertura alla realtà», luogo d’incontro e non parcheggio, tappa fondamentale nell’età della crescita «come complemento alla famiglia», la scuola deve educare «al vero, al bene e al bello». Così Papa Francesco sottolinea il duplice valore dell’apprendimento e dell’insegnamento, che lega in un costruttivo rapporto discente e insegnante.

E ancora afferma:  «Io amo la scuola, l’ho amata da alunno, da studente e da insegnante. E poi da vescovo». In diverse circostanze papa Francesco rivolgendosi a insegnanti e studenti ha ricordato la prima maestra avuta a sei anni: «Lei mi ha fatto amare la scuola».

Fin dall’inizio del pontificato, Papa Francesco ha mostrato grande attenzione l’educazione e la scuola ed il libro curato da Ernesto Diaco, direttore dell'Ufficio nazionale della CEI per l'educazione, la scuola e l'università, ne raccoglie discorsi e interventi.

L’educazione, secondo il Papa, «non può essere neutra» e non deve mai separare le tre lingue che vanno usate insieme: quella della mente, quella del cuore e quella delle mani. Perché a scuola si possono e si devono «imparare contenuti» e «assumere valori».

Nell'introduzione Diaco scrive:  «Da queste pagine […] emerge che l’annunciatore della gioia del Vangelo è prima di tutto un accompagnatore dei processi di vita delle persone. A chi trasmette la fede, il papa chiede la capacità di andare all’essenziale del messaggio per far entrare l’interlocutore in un autentico dialogo di vita». (Paola Dal Toso)