Il presente contributo alla fase diocesana del cammino sinodale è frutto del percorso fatto dalle aggregazioni laicali, che è iniziato con un incontro introduttivo alla presenza di sua Ecc. Mons. Giovanni Massaro, in cui il Vescovo ha delineato il cammino sinodale della Chiesa, a partire dal documento preparatorio, per arrivare allo stile e alle modalità pensate per il livello diocesano.
Una volta pronto il vademecum diocesano, ogni realtà ha programmato gli incontri sinodali nella modalità che ha ritenuto più utile: le realtà diocesane che sono caratterizzate da una presenza in buona parte delle comunità parrocchiali (come l'Azione Cattolica) hanno pensato ad un percorso che, a partire dagli incontri sinodali nelle parrocchie, passando per una fase interparrocchiale, ha visto come luogo di stesura della sintesi il Consiglio diocesano.
La presenza capillare dell'AC ha consentito di ascoltare e coinvolgere nel cammino sinodale tutte le fasce d'età, non dimenticando il contributo dei bambini, ai quali è stato dato uno spazio apposito nella sintesi finale.
L'attenzione alle varie fasce di età è emersa concretamente anche nel contributo dell'A.G.E.S.C.I.
La presenza in Consulta di realtà il cui servizio è particolarmente rivolto ai poveri (come i Gruppi di volontariato vincenziano), ai disabili (come l'Unitalsi) ai genitori che hanno visto morire prematuramente i figli (come i Genitori di Stelle) ha fatto si che nei contributi siano entrate in gioco le esperienze di persone che hanno vissuto e vivono nella loro vita situazioni di difficoltà e che necessitano di un accompagnamento speciale.
L'attenzione al prossimo è emersa fortemente, sia con iniziative concrete sia con propositi in atto o futuri, anche nelle sintesi di Comunione e Liberazione e del Movimento adulti scout.
Non manca nei contributi la riflessione sulle famiglie, sulla necessità di mettere al centro l'Annuncio, la preghiera e lo spendersi sull'aspetto dell'evangelizzazione e della missione, temi emersi fortemente nei contributi delle Comunità familiari di evangelizzazione, del cammino neocatecumenale, della Comunità Gesù Risorto e del Movimento dei Focolari.
Tutti i contributi pervenuti sono riportati nell’allegato.
Le attenzioni emerse
Le questioni emerse nei contributi sono risultate:
- la dimensione dell'ascolto come punto di partenza per essere Chiesa autenticamente sinodale, nella consapevolezza che per ascoltare è necessario dedicare del tempo alle persone quando queste chiedono di essere ascoltate.
- nelle nostre comunità è ancora abbastanza forte la presenza di bambini ed adolescenti e quella degli anziani, ma c'è grande difficoltà nel coinvolgere le giovani coppie e i giovani in generale. Per questo è necessario creare momenti di confronto intergenerazionale e unire alla passione di chi vive l'esperienza di fede, anche una creatività che consenta di non fermarsi sulle solite dinamiche.
- rendere la Chiesa accogliente avendo il coraggio di dialogare ed accompagnare le persone che faticano a stare nei nostri cammini.
- i giovani chiedono di affrontare questioni come l'inizio e il fine vita, l'omosessualità, le coppie di fatto, ecc., avendo il coraggio di ascoltare ed accogliere tutti, senza farsi frenare da giudizi preconfezionati. Sono proprio questi giudizi che possono allontanare chi c’è e frenare anche chi vorrebbe provare a riavvicinarsi.
- essere una Chiesa che sa formare educatori saldi nella fede e nella testimonianza, ma allo stesso tempo capaci di essere accompagnatori dei cammini di tutti.
- sono presenti molte esperienze di aiuto e sostegno ai poveri, ma ancora c'è difficoltà ad andare in quelle periferie esistenziali di cui Papa Francesco chiede di farci carico.
- saper ascoltare la rabbia di chi ce l'ha con la Chiesa, vivendola come quella che un figlio ferito ha nei confronti dei suoi genitori.
- accompagnare con percorsi loro dedicati coloro che nella chiesa svolgono i ministeri, perché non vivano questi servizi nella solitudine, favorendo anche il coinvolgendo delle donne nell’accesso ai ministeri stessi.
- la bellezza dell'esperienza di chi vive la missione come famiglia, nel mondo, ma anche nella realtà locale.
- la necessità di vivere la fraternità tra presbiteri, religiosi, tra gruppi, movimenti, associazioni e all’interno degli stessi, per annunciare in modo credibile il Vangelo.
- la parrocchia è ancora il centro dell'Incontro con Cristo e luogo in cui trovare occasioni di cammino, ma è importante interrogarsi e progettare le strade nuove da percorrere.
- va rivisto lo stile della catechesi, ancora troppo vicino a quello nozionistico e poco al vivere un'esperienza di fede, non confidando nella capacità di bambini ed adolescenti di saper accogliere proposte alte.
- è necessario rivedere gli orari delle messe, soprattutto di quelle solenni e di quelle della Domenica, per favorire la partecipazione di chi lavora.
- pensare cammini di spiritualità che uniscano luoghi belli e chiese antiche storiche del nostro territorio ( tipo S. Pietro in Albe e Santa Maria in valle Porclaneta solo per citarne due)
la necessità che tutti noi, che abbiamo fatto esperienza dell'Amore di Dio, troviamo nella preghiera non solo la forza per affrontare la nostra vita, ma anche la fonte per far partire la nostra testimonianza.
Conclusione
Il metodo proposto nel vademecum diocesano ha trovato apprezzamento da parte delle varie aggregazioni laicali presenti in Diocesi che ne hanno sperimentato la ricchezza.
Non tutte le realtà facenti parte della Consulta sono riuscite a svolgere il percorso proposto, ma siamo fiduciosi che nelle prossime fasi del cammino sinodale non mancherà il loro contributo.
L'attenzione a temi eticamente sensibili e al modo di affrontarli sicuramente potrebbe trovare un valido contributo nell'associazione dei Medici Cattolici e nell’associazione Centro famiglia e quella sulla tradizione e la popolarità della Fede potrebbero trovare un utile supporto da parte delle Confraternite e dei Gruppi di Preghiera di San Pio.
La questione del lavoro e dell'apporto della Chiesa in questo senso, potrebbe sicuramente giovarsi del contributo del Movimento Cristiano lavoratori