"Insieme al triste impatto sulla salute delle persone, la pandemia ha aggredito tutti gli ambiti di vita, andando ad incidere in particolare sulle condizioni dei più vulnerabili, dei poveri, degli anziani, dei disabili e dei giovani, i grandi dimenticati di questa crisi. A preoccupare è il calo demografico al quale si aggiunge un invecchiamento progressivo della popolazione e la desertificazione di alcuni territori. Su questo fronte, il Consiglio Permanente ha rilevato la necessità di una lettura lucida che si traduca in un impegno forte e in politiche familiari adeguate. Per i Vescovi, occorre moltiplicare gli sforzi per continuare, nonostante le gravi difficoltà nelle quali le famiglie, gli insegnanti e i catechisti si trovano a operare, l’impegno educativo nei confronti delle nuove generazioni e per ricostruire al più presto condizioni e contesti che permettano esperienze formative integrali. Le nuove tecnologie sono di grande aiuto per tenere i contatti e per svolgere attività, ma non possono sostituire la ricchezza dell’incontro personale, della presenza. Aumentano le difficoltà dei bambini e soprattutto degli adolescenti, a cui va riconosciuto di avere vissuto, nella maggioranza dei casi, questi mesi con grande responsabilità e senso civico. Non si può tuttavia nascondere – hanno osservato i Vescovi – che sembrano crescere l’insofferenza dei giovani e la preoccupazione delle famiglie.
I bambini, i ragazzi, i giovani e l’intera comunità hanno bisogno che le scuole, i centri educativi, le parrocchie, gli oratori possano tornare il prima possibile a svolgere la loro funzione di contesti di crescita. Non ci potrà essere un ritorno improvviso alle condizioni di prima, ma fin d’ora tutti, comunità civili ed ecclesiali, sono sollecitati a fare la propria parte, partendo da quello che questo tempo sta mettendo in evidenza. Sta maturando la consapevolezza che i processi educativi sono significativi per le persone quando si basano sulla comunicazione dell’attenzione e della cura, anche quando si è costretti a interagire a distanza. È chiaro ormai che le realtà educative, a partire dalle scuole, hanno bisogno di essere sostenute dalla collaborazione di tutti. In questa direzione, è fondamentale – hanno affermato i Vescovi - attivarsi per costruire sui territori alleanze educative, secondo la proposta di Papa Francesco ad operare per un “Global Compact on Education”.
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