L’Agesci (Associazione guide e scouts cattolici italiani) invita tutti i responsabili territoriali ad attenersi “a quanto stabiliscono i decreti emanati” dal presidente del Consiglio Conte per arginare il contagio da coronavirus.
“L’emergenza legata all’epidemia – si legge in una nota dei presidenti del Comitato nazionale, Barbara Battilana e Vincenzo Piccolo – assume ogni momento scenari nuovi e sempre più complessi, che devono metterci nella condizione di reagire con una responsabilità davvero straordinaria”. “Le disposizioni sono chiare nell’invito di limitare al minimo gli spostamenti, salvo necessità reali e ben specificate”. E su queste “noi dobbiamo mettere in campo tutta la nostra fedeltà nell’essere cittadini responsabili, sentendoci ancor di più fratelli l’uno dell’altro”.
“Vi chiediamo – prosegue la nota – particolare attenzione in tutte quelle realtà dove sappiamo che singoli Gruppi, per mettersi al passo degli ultimi, attivano iniziative di servizio che, se estemporanee e senza nessun coordinamento, potrebbero mettere a repentaglio la salute di capi e ragazzi e di tutti coloro che sono beneficiari del prezioso servizio e di chi sta loro vicino. Questo non è possibile”.
Certo “non possiamo ignorare le richieste di servizio da parte degli enti territoriali, non fa parte del nostro essere guide e scout, ma serve un passaggio in più. La richiesta che ci sentiamo di fare ai Gruppi è di confrontarsi su queste iniziative con la propria Zona e la propria Regione, in modo che si possa ponderare bene la possibilità di intervento ed assicurarsi che venga attivata ogni tutela per la salute di tutti: questa è la sfida che come Associazione siamo chiamati a vivere”.
Quindi “vi chiediamo di non adottare nessuna iniziativa autonoma mossa dalla generosità del vostro servizio, che possa mettere in pericolo la salute vostra e di tutti”. Invece “laddove ci siano attivazioni da parte degli enti in materia di Protezione civile – precisa la nota –, bisognerà avere l’opportuna formazione e coordinarsi con gli incaricati della Protezione civile come nelle emergenze”.
“Da veri buoni cittadini – conclude la nota –, il servizio più grande che possiamo fare ora è di esserci, ma di non contribuire in nessun modo alla diffusione del contagio. #IORESTOACASA”.