L’emergenza coronavirus sta modificando abitudini e agende di associazioni e movimenti ecclesiali. Al riguardo l’Azione cattolica italiana ringrazia gli associati per “il prezioso servizio, senso di responsabilità e passione per il bene comune” con cui stanno affrontando “questa fase difficile”.
Un pensiero particolare va alle associazioni diocesane e parrocchiali dei territori maggiormente coinvolti dalla diffusione del virus, a partire da quelle delle cosiddette “zone rosse”.
“Come prima cosa – spiega la Presidenza nazionale di Ac – occorre che ciascuna associazione diocesana e parrocchiale applichi in maniera rigorosa e responsabile le indicazioni contenute nel decreto del presidente del Consiglio dei ministri” emanato lo scorso 4 marzo. In esso si dispone che fino al 3 aprile, salvo diverse indicazioni future, si devono annullare su tutto il territorio nazionale “le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura”, svolti “in ogni luogo, sia pubblico sia privato”, che comportino “l’affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
A queste disposizioni, sottolinea l’Azione cattolica italiana, “occorre attenersi scrupolosamente, come forma di responsabilità nei confronti della salute pubblica. Accanto a esse, ciascuna associazione diocesana dovrà poi attenersi a eventuali indicazioni provenienti dai rispettivi vescovi e a quelle fornite dalla Conferenza episcopale italiana”.
Nei prossimi giorni, insieme con il Consiglio nazionale, si deciderà come proseguire il percorso assembleare. “Il rinvio di alcune Assemblee diocesane e l’incertezza sui tempi di svolgimento dei Consigli regionali elettivi – osserva l’Ac – implicano diverse conseguenze, che dovremo valutare attentamente. Appena il Consiglio nazionale potrà esprimersi in merito vi raggiungeremo con ulteriori indicazioni”. Per ora “vi chiediamo di proseguire, solo dove le condizioni consentono di riunire i Consigli diocesani, nel percorso di individuazione delle terne per la nomina dei presidenti diocesani e nella elezione delle Presidenze diocesane”.
In questo momento, la Presidenza nazionale di Azione cattolica desidera “più di ogni altra cosa esprimere a tutti la nostra vicinanza e incoraggiare ciascuno di voi affinché anche le nostre associazioni diocesane e parrocchiali possano essere per tutti, in ogni angolo del Paese, una trama di relazioni buone, di vicinanza solidale anche nella forzata distanza, di sostengo reciproco nel coltivare la Speranza”.