Vi comunichiamo subito, sorridendo, che non facciamo parte della Consulta e la nostra esperienza non ha lo specifico del rapporto con gli altri Movimenti. Tuttavia, anche se non ha questo obiettivo particolare, siamo infatti a servizio della Chiesa nell’ufficio diocesano di Pastorale Familiare, come direttori, succede che tutti i membri dell’ufficio appartengono a diverse Aggregazioni, Associazioni e Movimenti. Ve ne sono dell’Azione Cattolica, dell’Equipe Notre Dame, del Movimento dei Focolari, dei Neocatecumenali, della Spiritualità della Tenerezza, della Spiritualità della Misericordia (di Madre Speranza), della Sacra Famiglia, come vi sono laici impegnati senza una particolare appartenenza ad Associazione o Movimento. Noi stessi siamo cresciuti, nella nostra esperienza cristiana, come membri di un Movimento e vi confessiamo che ci siamo educati a poco a poco al senso della diocesanità. Così è successo che sempre più ci siamo trovati ad essere nel cuore della diocesi a vivere e a costruire con sudore i tempi in cui la chiesa locale si trova col suo pastore ma ciò ci dà una pienezza ed una gioia particolari. Dal comunicare questa esperienza al nostro movimento è cresciuto il coinvolgimento degli altri membri negli eventi diocesani ed anche una programmazione delle attività del movimento che tenesse conto dei momenti col Vescovo.
Come vi dicevamo per questa composizione dell’ufficio, da quando siamo stati nominati, la prima e continua sfida è stata ed è quella di essere un sol corpo, pur nelle diversità di carismi, di esperienze di famiglia, di stato (ci sono anche sacerdoti nell’ufficio) e personali.
Da questa sfida è nata e sempre rinasce una profonda stima reciproca che, riconosce l’altro come un dono imprescindibile per ciascuno. Nella semplicità dei rapporti ci si aiuta e si vive le realtà gli uni degli altri.
Il nostro impegno ci vede insieme a servizio delle realtà familiari e ognuno contribuisce a questo corpo – ufficio con le proprie competenze, con i diversi talenti e con le diverse sensibilità, frutto anche dell’esperienza che ciascuno ha fatto e fa nella propria aggregazione.
Questo reciproco stimarsi e veramente volersi bene, ha un ritorno molto costruttivo per le comunità di appartenenza dei componenti l’ufficio. Tanto che, tutte le iniziative di Pastorale familiare sono poi sentite e vissute dalle varie Aggregazioni.
Un altro aspetto positivo di questa esperienza è che il rapporto con le parrocchie e quindi coi parroci sta crescendo, in quanto i membri delle varie aggregazioni sono presenti nel territorio parrocchiale che è anche il campo di azione di varie iniziative della diocesi. Così, quasi come effetto collaterale positivo, si affina sempre più la fiducia tra sacerdoti e laici.
Quando siamo stati a Firenze, siamo partiti ricchi anche della nostra realtà e di quanto fino ad allora vissuto. In effetti ci aspettavamo di trascorrere una bella settimana con tante relazioni, con tanti bei discorsi e di trarne certo dei benefici. Intanto con i delegati del nostro territorio c’era già una forte collaborazione ma siamo come stati presi da subito in una dimensione molto forte di popolo di Dio per cui il nostro reciproco stimarci si è affinato in una fraternità profonda che ci faceva cogliere non tanto il bisogno di fare chissà quali iniziative piuttosto di guardare al territorio con la consapevolezza che la vita Pastorale della nostra Chiesa locale è una, pur nelle diversità dei campi di azione. Pertanto, ancor più adesso, si cerca di affrontare le problematiche e le sfide del territorio insieme, più uffici diocesani, mettendosi in sinergia. Ciò è favorito anche da questa esperienza di fraternità fra i componenti di alcuni uffici diocesani di cui vi dicevamo. Concretamente questa crescita è facilitata dal fatto che anche nel consiglio pastorale diocesano vi sono tanti membri che appartengono a diverse aggregazioni. Nel Consiglio Pastorale vi è anche una rappresentanza del direttivo della Consulta diocesana e per rispondere a ciò che il Papa diceva a Firenze, a tutti noi delle Chiese d’Italia, di guardare ai volti di Cristo nelle nostre terre, si sta mettendo in piedi un meeting sul lavoro. La mancanza di occupazione, le precarietà di lavori a tempo sempre più determinato etc hanno fatto cogliere questo come quel volto.
Nel camminare insieme ci sono anche difficoltà a volte, ma sempre si ricomincia e si cerca di superare subito le incomprensioni, perché non siamo più capaci di vivere nel quotidiano senza sentirci una famiglia fra tutti.
Iniziative di rilievo: Esercizi spirituali di tre giorni fuori dalla diocesi (con approfondimento su alcune tematiche e sulle dinamiche relazionali) per le famiglie nella loro interezza, con i figli e anche con i genitori anziani, se lo desiderano. Sempre più negli ultimi anni a questi esercizi partecipano gruppi che appartengono alle varie aggregazioni oltre che le varie coppie che provengono dalle varie parrocchie; e anche questo è diventato un punto di riferimento unificante molto forte perché fa sperimentare a chi partecipa la ricchezza della comunione e la grazia del ritrovarsi come un’unica grande famiglia col proprio pastore.
Due tempi di riflessione in Avvento e in Quaresima che sono diocesani ma che avvengono ogni anno in posti diversi della diocesi, anche nei più piccoli e sperduti, proprio per non fare sentire nessuno escluso.
Formazione dei Fidanzati e preparazione al Matrimonio. Sempre più si sta cercando nelle comunità parrocchiali di passare dai corsi ai percorsi, con famiglie tutor. Percorsi che accompagnano nelle varie tappe del Matrimonio e aiutano le famiglie a donarsi nelle comunità e negli ambienti sociali. Il sussidio per i percorsi da quest’anno è preparato insieme dall’Ufficio Catechistico, dall’ufficio di Pastorale Familiare, dall’ Ufficio di Pastorale Giovanile, dall’Ufficio Vocazionale e dall’Ufficio Liturgico.
Momenti di conoscenza e di reciproca collaborazione con le comunità religiose.
Iniziative insieme Giovani e Famiglie con momento conclusivo a fine Maggio.
Visita Pastorale col Vescovo in tutte le parrocchie del territorio. Dal 2015 alcuni venerdì del mese andiamo, a volte con altri uffici, a volte solo il nostro ufficio, nei paesi e nelle parrocchie toccate dalla visita pastorale. Il Vescovo incontra con noi le famiglie del territorio e insieme cerchiamo di capire quali sono le realtà che la nostra gente vive e cerchiamo di scoprire cosa Dio vuole nelle diverse realtà.